COSE DA NON PERDERVI A NAPOLI.

Cari Vacabondi,
oggi vi porto a fare un giro tra i vicoli e posti più belli di Napoli,  figlia d’arte , esattamente figlia d’arte perché è  proprio in questa meravigliosa città che sono stati girati i più antichi e famosi film , su Totò , Troisi e non solo si ricorda come anche uno dei film più celebri dell’autrice Elena Ferrante sia stato girato tra i vicoli e le strade di questa splendida città , l’amica geniale.

I VICOLI

Sono  più di 100 vicoli che si trovano a Napoli, stradine molto strette e delimitate da case ed edifici  tra i più importanti che possiamo incontrare nei quartieri di Napoli: Vico del Sole, Vico dei Giganti, Vico del Fico al Purgatorio, Vico dei Panettieri, Vico della Pace, Vico delle Zite, ecc. caratterizzati per la presenza di panni che sventolano fuori dalle finestre che si asciugano, panieri abbassati,  l’odore  del caffè di prima mattina ed il rumore delle botteghe. Ciascun Vico caratterizzato da una propria storicità.

Ed è proprio passando da questi vicoli, che mi piace definire dei veri e propri presepi viventi, che sarà possibile visitare la bellezza delle chiese antiche e piazze storiche.

Se siete turisti amanti di questa meravigliosa città non potrete assolutamente perdervi:

Il Vico Scassacocchi è sito, tra Via dei Tribunali e Spaccanapoli. Sull’origine di questo  nome: sappiamo che fosse il vicolo di un impianto di lavorazione dei rottami (scassa-cocchi), che vendeva balestre, mozzi,  ruote e tutto ciò che poteva essere riciclato ad un prezzo conveniente e che in passato il poco spazio  avrebbe provocato  la rottura delle ruote di autocarri e carrozze. Il vicolo è menzionato anche nel film “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo, il ruolo di Pasqualino Miele interpretato da Totò. 

Il Vico Freddo a Rua Catalana, conosciuto anche come “vico frisc’”, chiamato così perché i palazzi che lo circondano lo coprono dal sole, riuscendo tuttavia  a  mantenere una temperatura  fresca anche nelle giornate più  calde.

La sua storia risale al 1343 quando la regina di Napoli Giovanna I d’Angiò, per favorirvi il commercio, convocò  negozianti e operai provenienti da diverse nazioni, assegnandogli un quartiere dove poter vivere e Rua Catalana fu assegnata agli spagnoli. Vi  abitavano per lo più  lattonieri, rigattieri e sugherai. Ancora oggi  vi sono botteghe artigiane della latta e di altri materiali. Dal 1997 l’artista Riccardo Dalisi ha riportato in vita  il suo splendore  riunendo tutti gli artigiani della zona che hanno dato vita a un museo di arte contemporanea.

Il Vicolo di San Gregorio Armeno, chiamato così per una delle chiese più antiche di Napoli, la chiesa di San Gregorio Armeno realizzata sulle fondamenta del tempio dedicato alla fertile Dea Cerere a cui venivano  donati, dai cittadini, come buon auspicio, statuette di terracotta. Rappresenta la città natale di botteghe tradizionali di presepi che tutti gli anni realizzano statuine di diverse dimensioni per presepi.

In questo vicolo antichi mestieri e stili di vita di altri tempi tornano in vita  riportando i  nostri sguardi verso il passato.  Nel 2016, proprio San Gregorio Armeno è stata la passerella scelta da Dolce&Gabbana per l’evento dedicato a Napoli e a Sofia Loren.

Vicolo San Gregorio Armeno, Napoli, Campania.

LE COLLINE

il Corso Vittorio Emanuele situato ai piedi della collina del Vomero e che congiunge Mergellina ( nota per la presenza del famoso e monumentale Castel dell’Ovo) con il centro storico.

Castel dell’Ovo, I secolo – XVI secolo , Napoli, Campania.

Fu realizzato da Ferdinando II di Borbone con il nome Corso Maria Teresa verso la metà del XIX secolo. 

La strada fu suddivisa in tre tronconi, il primo troncone va da Piedigrotta al famoso convento (Università-istituto) Suor Orsola Benincasa, il secondo dal convento all’attuale Piazza Salvador Rosa un tempo chiamata anche infrascata e il terzo, mai realizzato sarebbe dovuto proseguire verso Capodimonte e terminare a Piazza Ottocalli.

Il corso è noto per la costruzione degli edifici unicamente verso il lato del monte per permettere di conservarne il panorama dal quale è possibile osservarne la vastità del Mare e la grandezza del Vesuvio.

Vista panoramica dal Corso Vittorio Emanuele, Napoli , Campania.

È facilmente raggiungibile dalla Napoli borbonica, via Toledo ed i Quartieri Spagnoli.

Una delle strutture più antiche costruita nel corso dell’800 è la chiesetta del Santo Sepolcro nota per la particolarità di essere stata  costruita in un’antica cava di tufo  attualmente abbandonata.

Una  ripida  discesa fatta quasi interamente di scalini  collega IL Corso al Vomero  e alla Riviera di Chiaia ( Calata S. Francesco così chiamata per la chiesa dedicata a S. Francesco d’Assisi).

Dal Corso Vittorio Emanuele, inoltre è facilmente raggiungibile, attraverso i suoi vicoli interni, uno dei monumenti più importanti e conosciuti di Napoli: Il Maschio Angioino , fortezza medievale di stile gotico costruita tra il XIII ed il XV secolo e che domina la scenografica Piazza Municipio.

Maschio Angioino, Napoli, Campania.

Il Belvedere di San  Martino situato sulla collina del Vomero accanto al castel Sant Elmo da dove è possibile godere di uno Dei migliori panorami in assoluto perché da lì si può vedere gran parte della città.
Potete ammirare la bellissima Certosa di San Martino edificata nel 1325 per volere di Carlo D’Angiò è dedicata all’ordine dei certosini.

Vista panoramica dal Belvedere di San Martino, Napoli, Campania.
Chiesa di San Martino, Napoli, Campania.

LE PIAZZE

-Se vi trovate a Montesanto una passeggiata su Via Toledo vi condurrà sulla più bella e famosa Piazza Plebiscito. Conosciuta non solo per la sua storia ma anche come luogo di ritrovo dei più giovani e Come luogo di concerti  .

Piazza Plebiscito, Napoli, Campania.

Piazza Dante  anch’essa luogo di raduni sociali, culturali e politici. Verso la metà del 700 prese il nome di Foro Coralino in onore di Carlo di Borbone. Al centro è stata eretta la statua di Dante Alighieri che ha sostituito quella raffigurante il re Carlo di Borbone che venne abbattuta nel 1799.

Piazza Garibaldi nei pressi della stazione centrale di Napoli e chiamata per questo anche Piazza della stazione o della ferrovia ed è tra le piazze più affollate e trafficate. Ospita al suo centro la statua di Giuseppe Garibaldi costruita nel 1904 da Cesare Zocchi. La creazione della stazione invece viene fatta risalire al 1866.

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