Cari amici Vacabondi, oggi affrontiamo come argomento la scelta e l’uso del binocolo. E’ lo strumento di osservazione più versatile, trasportabile e di immediato utilizzo, ma guai a pensare che sia facile il suo utilizzo.
A me, personalmente, è stato regalato un Konus di base: leggero, maneggiabile, comodo. Io l’ho avuto all’età di 13 anni, quando ho iniziato le mie prime vere piccole escursioni. Lo usavo per le campagne della mia terra, sperando di trovare qualche serpente, oppure volpi.
Quando è iniziata la passione del trekking d’alta montagna, assieme alla bussola, è diventato il mio strumento indispensabile. Riuscivo ad orientarmi e muovermi perfettamente. Poi pesa davvero poco!
La costruzione ottica e meccanica è una parte fondamentale del binocolo, questa infatti permette di avere immagini nitide e luminose fino a bordo campo.
La struttura di un binocolo
Il binocolo è un sistema ottico creato da due sistemi paralleli, ovvero due piccoli telescopi identici che per funzionare al meglio devono essere perfettamente in asse.
Inoltre sulle impugnature sono presenti dei numeri, almeno sul mio, ma credo siano un po’ su tutti in vari punti. Ecco quelle cifre incise, indicano che il binocolo in questione ha 8 ingrandimenti cioè vediamo l’oggetto inquadrato tot volte più vicino, mentre il secondo numero sta a significare il diametro dello strumento ottico.
Come mettere a fuoco un binocolo?
La messa a fuoco nei binocoli è fondamentale, una buona messa a fuoco rende più semplice rendere l’immagine e migliorarne i dettagli.
Nella maggior parte dei binocoli la messa a fuoco è centrale ed è costituita da una ghiera posizionata al centro, a seconda del movimento di regolazione che applico, l’immagine diventa nitida e perfettamente settata secondo i miei parametri ottici.
Esiste una seconda ghiera, che possiedono solo i binocoli di fascia media/alta, chiamata di compensazione diottrica, che consente di regolare lo strumento a seconda delle proprie diottrie.
Esiste il binocolo perfetto?
Il binocolo perfetto, purtroppo, non esiste quindi non potremo vedere di notte come di giorno, salvo non si acquista un visore a raggi infrarossi per la visione notturna. Di solito questi visori costano parecchio.
Però grazie al progresso tecnologico tuttavia è possibile ottenere numerosi vantaggi in termini di luminosità e qui la qualità delle lenti gioca un ruolo decisivo.
Infatti è possibile che la luce, sia come qualità che come quantità, venga rovesciata, ingrandita e “dirottata” verso l’occhio, e come negli strumenti delle migliori marche questo possa avvenire senza distorsioni o aberrazioni.
La luminosità di uno strumento dipende pressoché dalle dimensioni più o meno generose dell’obiettivo, infatti più è grande l’apertura, maggiore sarà la quantità di luce raccolta.