Dimmi di dove sei e ti dirò cosa mangi (seconda parte)

Cari Vacabondi,
proseguiamo con il nostro tour culinario virtuale, alla scoperta dei piatti tipici di ogni regione dello stivale.

Nello scorso articolo (lo trovate qui) vi ho parlato di quelle che, per me, sono le chicche delle regioni meridionali: dalla Sardegna alla Campania, passando per Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia e Molise.

Oggi mi soffermerò sulle specialità gastronomiche del centro Italia sperando che, anche questa volta, non risultino troppo scontate. Iniziamo!

LAZIO: Gnocchi alla romana, il piatto del giovedì. Facili da preparare, sono tra i piatti più comuni e gustosi del territorio laziale. L’impasto è a base di semolino, latte e burro, e la preparazione non necessita di grande manualità: basta modellare dei dischetti, proprio come per i biscotti.
A renderli irresistibili è la crosticina croccante che si crea in superficie.
Non vi resta che cercare la trattoria romana più vicina a voi!

ABRUZZO: Scrippelle ‘mbusse.
Questa è difficile, lo ammetto.
Le scrippelle non sono altro che la versione abruzzese delle crepes francesi. Mentre le cugine d’oltralpe possono essere sia dolci che salate, le scrippelle sono esclusivamente salate.
Secondo la leggenda ottocentesca, la nascita di questo piatto si deve attribuire al cuoco Enrico Castorani che, mentre preparava per le truppe francesi delle classiche crepes, queste caddero nel brodo un attimo prima di essere impiattate. Ecco perché si chiamano “’mbusse”, bagnate. 
L’impasto è semplicissimo: acqua, farina e uova. Il preparato viene arrotolato, cosparso di pepe e pecorino e immerso nel brodo di gallina.

MARCHE: Ciauscolo. Nasce tra Camerino e Spoletoed è un insaccato che si contraddistingue per la sua estrema morbidezza, così morbido da essere paragonabile ad un paté.
Parliamo di carne suina unita a vari aromi tra cui vino bianco, aglio e pepe.
Il riconoscimento IGP viene dato unicamente al ciauscolo prodotto nelle province di Ancona, Macerata, Fermo e Ascoli Piceno.
Che siate in vacanza lì, o che le Marche siano solo una sosta in autogrill, vi consiglio vivamente di comprarne un pezzo… non ve ne pentirete.

UMBRIA: Torta al testo, conosciuta anche come Crescia o Ciaccia, guai a chiamarla pizza o focaccia.
Il “testo” è il piano cottura su cui questa torta viene cotta, un antichissimo disco presente già nell’Antica Roma. L’impasto è davvero semplice: acqua, farina, bicarbonato e sale.
Come farcirla? La tradizione propone prosciutto di Norcia e Pecorino umbro, ma c’è da sbizzarrirsi!

TOSCANA: Lampredotto, lo street food toscano.È uno dei panini artigianali più famosi della regione, ma anche dell’intera penisola. Non tutti riescono ad apprezzarlo: il Lampredotto non è altro che lo stomaco del bovino, preparato secondo una ricetta segretamente custodita e servito nel famoso “sémelle”, il panino all’olio tipico di queste zone.
Dal sapore estremamente deciso, il Lampredotto è da molti paragonato alla trippa.
Potrete provarlo nei caratteristici “chioschi dei lampredottai”, situati in diverse zone delle città toscane.
Il chiosco più antico è quello di Nerbone, in Piazza del Mercato Centrale.

Il Lampredotto toscano

La nostra scalata, per oggi, si ferma qui.
Nel prossimo articolo concluderemo il tour culinario virtuale alla scoperta dei piatti tipici con le regioni settentrionali.

A presto Vacabondi!

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